Hi, my name is Vincenzo Bisceglie. I made “#savethefuture made by a human in 2019” during my first treks on the Italian Dolomites.
It was my first time in the mountains. the immensity and beauty made me think of how tiny the human being is, and how much power he has available to change such a big world.
I thought to capture those places by making a series of timelapses in specific places, always and only thinking about one thing “will my children and grandchildren see these panoramas as I am seeing them today? How long can I see them too? “. (…)

Il 19 giugno del 1911, giorno della sagra patronale della comunità di Bormio, un bambino di Oga (SO) andò con i genitori alla fiera del paese e…si perse tra la folla. Giuseppe Santelli, detto Pinìn, aveva poco più di tre anni (era nato il 25 aprile 1908) e attendeva con ansia quel momento. Scendendo dal sentiero con la sua mamma la sua mente già fantasticava su quanto avrebbe visto e sentito quel giorno: la grande folla dai dialetti diversi, le voci, i colori, ma soprattutto gli odori, tra i quali spiccava quello forte dell’incenso profuso durante la messa, e i sapori. Tra questi ultimi aveva un vivido ricordo dell’anno precedente: il dolce sapore di quei piccoli frutti rossi che si chiamavano ciliegie e si mangiavano solo una volta all’anno, proprio alla fiera di San Gervasio. Pinìn si perse tra la folla e pensò di ritornare a casa. Purtroppo i suoi tre anni avevano completamente sbagliato direzione: Pinìn aveva iniziato a salire il versante della montagna opposta a quella dove si trovava il suo paese. Trovò rifugio in un anfratto al di sotto di un grande larice, e da qui non si mosse più per due notti e tre giorni. Il 21 di giugno del 1911 fu infine ritrovato. Ormai morto, stringeva ancora una ciliegia nel piccolo pugno e, riportarono le cronache orali, aveva in bocca il nocciolo di un’altra.

The images are taken on a trip in the Italian Alps during the days of the Minneapolis riots. They are linked to a consideration from the point of view of an outsider on the condition of blacks in America and on the significance of looting for both blacks and whites. The text which follows the images is by Guy Debord.

Veloce giro tra le vette più significative ed ambite dagli amici di “Borgo vecchio MTB” e “Freeul Bikers” in Friuli V.G. con un paio di brevi sconfinamenti, ma solo per ammirare le nostre Alpi da un diverso punto di vista. Alcune sono molto conosciute, altre meno frequentate e selvagge, tutte splendide e degne di essere conquistate con fatica.

Una vacanza in Marocco per scalare. Il secondo giorno cadere in parete e rompersi un malleolo senza saperlo. Per fortuna a volte “non tutto il male viene per nuocere”. Ho riposato, ho vissuto con la famiglia Rezki, mi hanno curato come un figlio e dopo una settimana riesco a percorrere i 10 chilometri di sentiero per ritornare a casa.

Questo video vuole far conoscere la presenza di Gianfrancesco da Tolmezzo in Carnia ai più. Mostra l’opera nella chiesetta di S. Martino di Socchieve (1493) che segue altre con altri affreschi in quel di Forni di Sopra e Forni di Sotto. Il video viene introdotto da un concerto brademburghese di J.S. Bach e una recitazione parziale del sonetto di Carducci “Comune rustico”. Segue l’esposizione di particolari degli affreschi accompagnata da musiche di Antonio Ferrabosco autore napoletano del ‘500. Si conclude con l’interpretazione della Toccata di Paradisi interpretata dalla talentuosa Emanuela Battigelli di Gemona, chiamata a suonare il suo delicato strumento in molte orchestre famose. La voce recitante è di Bruno Fabretti di Nimis, ora 97 anni, ex deportato e sopravvissuto nei campi di Dachau, Neugamme e Buchenwald. Il curioso viandante è Domenico Ariis. Un singolare commento a questo video di Horst Ragusch di Klagenfurt “Guardando il video sembrava quasi che la Lamentazione fosse cantata dagli stessi personaggi degli affreschi”. Questa la più grande attestazione di apprezzamento del video, espressa da persona semplice, che non può non essere menzionata.

Edda De Crignis – allevatrice zootecnica da 40 anni a Ravascletto – con la sua azienda agricola – Gruppo Allevatori Friuli Venezia Giulia – racconta la sua passione per il suo lavoro e la sua passione per la sua terra, la Carnia.

Un breve documentario su una famiglia della Val Trompia (Brescia, Italia) che racconta la vecchia tradizione della produzione di salame nostrano nella loro baita di montagna. Il racconto è nel dialetto locale con la possibilità di avere sottotitoli in Italiano e Inglese.

A meditation tour on a moving train (animazione)

is a short documentary that follows a young woman who has chosen to live in close contact with nature in the Alps of northern Italy. By watching Francesca constantly confront herself to grow and rise above her struggles, we can learn what it means to be human.

Parisa is a backpacker
nightscape photographer girl. He and his wife embark on an exciting adventure
in the multimillion-year-old Hyrcanian forest to find a starry sky. In the
middle of the mountains, they encounter a beautiful hut, and this film tells
the story of their journey and acquaintance with the owner of the hut
“Faryar”.

Il cortometraggio nasce dal testo originale di Loria Orsato che trova, in un abete rosso, un nuovo punto di vista per raccontare ciò che è avvenuto nei boschi del triveneto tra il 28 e il 29 ottobre 2018. Una tempesta accompagnata da un vento fortissimo ha sradicato milioni di abeti danneggiando i boschi e colpendo la popolazione montana e delle valli. La disperazione deve lasciare però spazio alla speranza di una ricrescita più sana e variegata del bosco: l’uomo, con le sue scelte e imparando dagli errori del passato, può aiutare l’ambiente. Le musiche originali sono state gentilmente concesse da Fiamma Velo la voce narrante è di Eros Zecchini e il testo finale è stato scritto da Giorgio Hullweck. Alessandro Meggiolan (Adifly s.r.l.) ha girato le incantevoli immagini dall’alto e le ha cortesemente messe a disposizione. Il progetto, coordinato da Annalisa Scapin e supervisionato da Alberto Rigno, ha richiesto per l’organizzazione, le riprese sul territorio e il montaggio le professionalità degli studenti dell’IPSS “Bartolomeo Montagna” di Vicenza: Riccardo Dalle Rive, Gianni Meneghini e Daniele Pavan.

Con la tipica freddezza dei regolamenti dei giochi da tavola un Mercante narra un momento della vita di un Uomo, che si è confinato spontaneamente dentro una grotta, manovrando le sue azioni con il semplice lancio di dadi. Con l’Uomo solo una foto di famiglia, in sostituzione degli affetti, e un rullo di pellicola cinematografica che passa la vita a riavvolgere, nel tentativo di dargli, e darsi, un senso.

Based on a true story.
Feeling trapped in routines, Pierce quits his job and sells all his possessions to go live adventurously in the wilderness.
By rejecting complacency, embracing uncertainty, and welcoming new challenges, he searches for his own version of freedom.

1928: Elcito, un paesino sperduto nell’entroterra marchigiano. Un giovane arriva in fin di vita dai boschi, necessitando di una trasfusione urgente che i mezzi del medico condotto non possono garantire. Così il dottore è costretto a una snervante trattativa con i fratelli Tartapè, due abitanti del luogo, che approfittano della paura dei compaesani per lucrare sul loro stesso sangue. Nel mentre arriva anche Guendalina, una ragazza che secondo i genitori si è macchiata di un peccato imperdonabile ….

NANI is preparing for a dance performance in the upcoming National Children’s Day event at her school. Meanwhile, NANI’s mother gets a job of marking scarecrows for all the villagers’ fields, which has to be finished within the certain timeline. The mother isn’t able to handle the job of marking scarecrows while still having to take care of her younger child. Hence, it comes upon NANI, the only girl among her three sibilings, to take care of her younger brother. Eventualiy, she is forced to let go of not only her dream to perform at the event, but also her education, for the survival of her family.

La tradizione dei Krampus ha origine antiche e viene perpetuata nel tarvisiano la prima settimana di dicembre. I piccoli e i grandi aspettano la discesa dei Diavoli dalle montagne all’imbrunire. Ma cosa cercano? Cercano i bambini cattivi? Scendono per dimostrare il proprio valore? Sistemare i torti subiti o forse, come tutti noi, fronteggiano le proprie paure? Dopo un gran baccano, scontri e zuffe tutto torna silente. Grazie alla protezione dello spirito divino è tornata la pace nelle valli e nei cuori, e la mente torna silente. Ecco cosa cercavano … Pace.

Vita e morte, buio e luce. L’Abisso riflette su queste dicotomie attraverso le riprese delle cave di marmo delle Alpi Apuane e delle loro grotte sotterranee. Il punto di contatto tra questi due mondi è Filippo Dobrilla, scultore e speleologo che da anni lavora a un colosso di marmo nel fondo di una profondissima caverna. Il giovane regista toscano Tommaso Landucci, di passaggio in un paesino della Garfagnana, ascolta per caso due cacciatori parlare di una statua scolpita nelle profondità delle Alpi Apuane. Si tratta solo di una leggenda locale? Incuriosito della vicenda, Tommaso si mette sulle tracce dello scultore Filippo Dobrilla. Il loro primo incontro è catartico: senza tentennamenti, Tommaso decide di seguire Filippo nelle viscere della montagna, in una discesa di oltre dieci ore, estenuante e pericolosissima, fino a raggiungere la mastodontica scultura alla quale Filippo si dedica da oltre vent’anni.
Filippo è un personaggio misterioso e complesso. Un uomo in lotta con il mondo. La sua determinazione lo ha portato a eccellere nelle proprie passioni, come scultore (le sue opere scultoree sono state esposte in famose esibizioni come l’Expo di Milano o la Biennale d’Arte di Venezia) e speleologo (detiene il record italiano di profondità in grotta).
Con il cortometraggio “L’Abisso”, il regista Tommaso Landucci decide di usare l’elemento che più ama – la natura – per raccontare un tema che lo appassiona da tempo – il rapporto tra Luce e Oscurità. Le splendide immagini girate nelle viscere della montagna sono arricchite dalle interviste agli abitanti del luogo per raccontare la storia dell’artista e della sua terra: come è percepito Filippo Dobrilla, lo scultore che vive isolato in aperta campagna? Che cosa si sa di lui e della misteriosa statua nascosta tra le montagne? Le immagini della discesa in grotta mostrano la ricchezza di quelle montagne, madri di marmo pregiato e ricercatissimo e svelano, finalmente, l’esistenza della scultura.
Filippo Dobrilla è scomparso nel Luglio scorso a causa di un violento male: questo cortometraggio è un omaggio a un uomo che ha compiuto un0impresa solitaria e grandiosa, lasciando nelle profondità di un abisso la traccia indelebile del suo passaggio nel mondo.

Documentario della Thengia Trevisan nel Gruppo Caserine Cornaget con alcune riflessioni sulla differenza tra salite e percorsi orizzontali.

We pollute the environment upon which we depend. An exploration of the paradox of sustainable skiing and how we can protect the places we love.

Qual è il punto nel pensare a natura selvaggia, montagne, scalate mentre i medici combattono la pandemia nelle nostre città? Un alpinista in quarantena legge i libri di Albert Camus e trova la risposta nella sua filosofia: anche i conquistatori dell’inutile possono celebrare la vita e la volontà umana.

Two documentarists are at work during a storm, in an abandoned fire tower. Once the shooting is over, they shelter in the woods, light a fire, and reflect on the earth sciences and the geological phenomena that have marked the history of our planet.

I “Freeul Bikers” sono un gruppo di friulani appassionati alla mountain bike che si ritrovano settimanalmente per affrontare ogni volta una nuova escursione. La “libertà” (richiamata col doppio senso dal nome “Free-ul”) di seguire itinerari decisi anche estemporaneamente col rischio di incappare in sentieri non proprio ciclabili è la caratteristica di questo gruppo. In questo itinerario tuttavia filerà tutto liscio. Si partirà da Ravascletto per raggiungere, passando da Casera Valsecca, la spettacolare strada denominata “Panoramica delle Vette”. Giunti a Cesera Chiandinas si spingerà e si porterà in spalla la bici fino alla meta di questo itinerario: il Monte Crostis. La fatica sin qui sarà presto ripagata con un’ entusiasmante discesa che lungo il sentiero CAI 151 condurrà il gruppo, passando per Tualis, nuovamente a Ravascletto.

On a trip to the heart of the Himalayas, I met the Sherpas. I was able to learn a little more about the mountains and how we relate to them.

La vita spesso sembra un viaggio.” Scopri il Nepal e l’Himalaya attraverso questo breve film di viaggio indipendente girato tra Katmandu e il campo base dell’Annapurna.

Nature Without Borders is a short documentary for Triglav National Park in Slovenia and Julian Prealps National Park in Italy. The precious natural world has no price, but infinite value. The only constant in nature is constant change. Fire, earth, air and water are the greatest mysery of nature, a symbol of life and a condition for it. The intense changing of nature over time can be noticed nowadays on its surface in typically shaped valleys, riverbeds, different moraines and fossils. Watercourses, gravel beds; riverbanks; valley meadows; forests; montain pastures; bogs and wetlands; and the rocky landscape above the tree line, all the way up to the highest peaks, are habitats for more than ten thousand different plant and animal species.
Man is a part of nature but is in no way its center, its absolute master. Once a man has lost his elemental contact with nature, he has lost contact with himself.

Quando l’estate va esaurendosi e le giornate si accorciano, la calma ritorna in rifugio dopo una stagione di incontri, emozioni e fatiche. In quelle sere di quelle giornate, quel dialogo di fondo che ogni rifugista ha con le cime che lo circondano, si fa più profondo e diretto. La montagna sa mettere a nudo chi si pone come amico nei suoi confronti. Una sera delle tante ho vissuto una piccola fuga dal rifugio. Un paio d’ore per salire alla cima che vedevo ogni giorno fuori dalla finestra, così vicina eppure lontana. Con gli amici giusti, innamorati come me di montagna; sostantivo che assume connotati e declinazioni infinite, specie per chi la vive senza intermediari, per una stagione intera.

Nell’Italia occupata degli anni Quaranta, Antonia, insieme alla madre e una decina di contadine, vive in una fattoria senza animali perché sequestrati dai tedeschi. Antonia spingendosi fino al fiume, che divide la città dalla campagna, trova un cavallo fuggito dalla guerra e decide di tenerlo mettendo così in pericolo la vita nella fattoria.

Il pastore Paolo Lorenzi parla dei luoghi dove si pascolavano vacche e capre ricordando antiche usanze e curiosità.

I “Freeul Bikers” sono un gruppo di friulani appassionati alla mountain bike che si ritrovano settimanalmente per affrontare ogni volta una nuova escursione. La “libertà” (richiamata col doppio senso dal nome (“Free-ul”) di seguire itinerari decisi, anche estemporaneamente, col rischio di incappare in sentieri non proprio ciclabili, è la caratteristica di questo gruppo. In questo itinerario, tuttavia, filerà tutto liscio. Lo spettacolare giro del Freeul Bikers Group partirà da Pierabech in Comune di Forni Avoltri, nel cuore delle Alpi carniche. Seguendo un’antica strada forestale, a tratti acciottolata, si arriva alla Casera Avanza di sotto e successivamente alla Casera di Casa Vecchia. Dopo aver scollinato sul passo Avanza si raggiungono le sorgenti del Piave. Da qui inizia la dura salita che posta al rifugio Calvi. Lasciate momentaneamente le bici si raggiunge a piedi sella Chiadenis, teatro di operazioni belliche durante la Prima Guerra Mondiale. Ridiscesi al Calvi, con la bici in spalla, si conquista la meta di questo itinerario: passo Sesis, punto alto del giro. Da qui parte il sentiero CAI 140 che segue la valle del Rio Fleons di sopra e di sotto e successivamente a imboccare la veloce forestale che in pochi minuti conduce all’arrivo.

Le montagne continuano ad affascinarmi, luoghi dove lo sguardo ha spazi di cui appropriarsi – pure se in prestito – per lasciarli ad altri sguardi – piccolo esperimento filmico di una sera di mezza estate, ispiratomi da una splendida armonia musicale – un magico personale matrimonio tra note musicali, pensieri e mie immagini.

Parisa is an Iranian girl photographer who travels only for holidays to northern Georgia and the mountainous villages of the Caucasus in the Svaneti region.
During this journey, he faces many challenges, but he does not give up and pursues his dream to reach the village of Ushguli.

Cronaca semiseria di un’avventura invernale di tre liguri nelle Alpi (Liguri). L’apertura della prima via di misto sulla severa e tetra parete nord-est di Cima Scarason.

On the eastern edge of the Tibetan Plateau where Northern Sichuan meets Southern Gansu, a 500-kilometer long mountain range runs from north to south. This is Ming Range where the majestic mountains are mosaic with crisscrossing rivers within only 150 kilometers. The elevation rises from Sichuan Basin to 5588 meters above sea level where sits the highest peak of Min Range – Xuebaoding. 30 kilometers to the northeast of this peak, there is a hidden gem that barely known to the public: Wanglang National Nature Reserve with an average altitude of 3200 meters. Ming Range is the hometown of the giant pandas, the region gathers the most wide giant pandas. (…)

Gisela 42 anni, è una buona donna, sicura di sé. E’ apprezzata dagli altri per la benevolenza e l’altruismo. Ogni sabato si reca a piedi al mercato di Cividale con le uova raccolte attraverso il monte Mia. Nella sua casa accoglie chiunque abbia bisogno di aiuto o conforto, non manca mai di aiutare gli altri. La sua morte verrà raccontata attraverso il legame con la sorella a cui appare in sogno. Liberamente tratto da un fatto realmente accaduto nel 1944. Quando una donna fu accusata di essere una spia tedesca nonostante una bomba avesse colpito la sua casa e ammazzato il figlio minore. Una domenica del settembre 1944 fu fatta prigioniera dai partigiani assieme al marito e al figlio. Furono uccisi quella notte vicino a un torrente.
Il corto Sestra è tratto dal film a episodi TE KRARTKE _ LE CORTE che ha come tema centrale la morte, il paesaggio – voluto, accidentale, naturale, rinviato, violento – che ognuna delle 5 protagoniste fa a dimostrazione che c’è un tempo giusto per morire, un tempo che possiamo determinare.
C’è, viene, capita … come la profondità che riporta ogni cosa al suo posto nonostante la tristezza e il dolore. Le riprese si sono svolte in alcuni paesi delle valli del Natisone e anche in alcuni della vicina Valle dell’Isonzo in Slovenia. La lingua, la cultura, le tradizioni, i miti, le leggende e le credenze accomunano questo territorio di frontiera, dove queste diventano preziose testimonianze di una ricchezza che pervade questi luoghi ai margini dell’Italia.

Mountaineer Benedikt Böhm wants to climb from the base camp at (4,950 m) to the summit of Dhaulagiri VII (7,246 m) and return, in less than 8 hours.

Martin Hutchinson and his dog
Starsky have been riding for more than 13 years all around the world. They
make videos of what they see, which is mostly rubbish dumped on the streets.
This environmental team tries in all the ways possible to raise awareness
about climate change.

Il filmato rappresenta una mattina di settembre in Carnia e un invito a visitare questi posti meravigliosi.

A well-off mountaineer’s hobby is reaching the summits of the highest mountains. He has one last goal to accomplish in order to complete this special collection: that impossible summit, the one he is determined to climb, whatever it takes.
A woman bored of waiting for her husband to return from his excitement-packed mountain escapades has decided to seek some adventure of her own and attempt a more modest ascent. Being a woman, she will have to overcome obstacles that will prove to be more difficult than actually reaching the summit.
The destinies of both characters will come together as they pursue their respective goals.

A few days ago when we were hiking around our winter camp, we saw this phenomenon. This is 22 Degree Halo. We had comped for several nights in the Alborz mountains on the slopes of mount Damavand.

VIVA è un documentario che parla di Beatrice, una ragazza di 19 anni che fa la pastora in Val dei Mocheni. VIVA parla della sua esperienza e del suo rapporto con la montagna e con gli animali. La sua storia mi ha colpito sin da subito, perché è rara ma soprattutto è vera. L’obiettivo del documentario è quello di far conoscere una realtà come questa a chi magari non riuscirebbe mai ad avvicinarsi altrimenti.

Two starving little brother are wandering looking for food. The view of a cake in the courtyard of a house on the edge of the woods will start the adventure.

It’s a world first: three athletes fly with a huge Zeppelin to the Eastern Alps in Austria to abseil and ski on steep terrain on skis and snowboards