opere premiate 2021

Cortomontagna 2021, 7^ edizione, è iniziato giovedì 2 dicembre con l’appuntamento CINE&CIME, ovvero riflessioni su come si può fare cinema nelle piccole realtà e con pochi mezzi. Venerdì 3 il programma è proseguito con FILM MUSIC, evento organizzato con la Fondazione Luigi Bon/Carniarmonie dedicato al tema della colonna sonora affrontato con le parole dal maestro Marco Maria Tosolini e con le note dal rinomato Magnasco Trio – Gianluca Campi fisarmonica, Andrea Cardinale violino, Alessandro Magnasco pianoforte. Il pomeriggio di sabato 4 dicembre è stato dedicato alla premiazione di CORTOMONTAGNA 2021. Alla sera, grazie alla collaborazione con la Sezione CAI di Tolmezzo, il programma si è concluso con un ospite d’eccezione: Marco Milanese, alpinista, guida alpina, paracadutista, slackliner, highliner e base jumper, che ha dialogato con lo scrittore Alberto Cancian.

Su 624 opere iscritte, delle quali 162 ammesse e 41 finaliste, la giuria – Dante Spinotti (presidente), Annalisa Bonfiglioli, Federico Gallo, Livio Iacob, Sara Martin e Gabriele Moser – ha assegnato tre premi ex aequo a: Hura di Matteo Pavana e Pietro Porro, Woolworld di Joanna Polak, Aslanbek – The boy from Kyrgyzstan di Kevin van den Heuvel. Due le menzioni speciali: Melting Landscape Glaciers di Pepe Molina Cruz, Montagne dei tre confini di Raffaello Del Moro.

Queste le motivazioni della giuria.

Hura di Matteo Pavana e Pietro Porro (Italia) – VINCITORE
Un’avvincente storia di libertà, di consapevolezze, di riscatto sociale che viene presentata allo spettatore attraverso il racconto limpido e diretto della protagonista Wafaa Amer, giovane donna egiziana, e metaforizzata da alcune sue grandi passioni, tra le quali l’arrampicata. La pellicola propone in pochi minuti un’autentica storia personale caratterizzata da un vissuto difficile riuscendo a mettere in luce, con grande destrezza e spontaneità, i profili più profondi e personali della protagonista. Wafaa Amar è talmente brava che ci si chiede se in passato abbia studiato recitazione o se sia un’attrice nata, una di quelle che “bucano lo schermo” con la sua sola presenza in campo.
Il plot, dal ritmo equilibrato e mai monotono, è ben accompagnato dalle scelte registiche, immagini pulite, campi lunghi, precisi dettagli e lenti movimenti di macchina. Una narrazione unica che suscita emozioni positive e stimola lo spettatore alla riflessione su questo tipo di esperienze.
Hura by Matteo Pavana e Pietro Porro (Italia) – WINNER
A compelling story of freedom, self-awareness and social redemption told through the clear and direct story of Wafaa Amer, a young Egyptian woman. A story that tells us of some of her great passions, including climbing. In just a few minutes the film shows a personal story marked by difficulties, which feels authentic, and it highlights, with great skill and spontaneity, the girl’s deepest and most personal side. Wafaa Amar is so good that one wonders if she has studied acting in the past or if she is a born actress, one of those who “pierce the screen” with her mere presence.
The plot, with its balanced and never monotonous rhythm, is well accompanied by the directorial choices – clean images, long shots, slow camera movements and attention to detail. A unique narrative that arouses positive emotions and stimulates the viewer to reflect on this kind of experience.

Woolworld di Joanna Polak (Polonia) – VINCITORE
La lana è il tessuto naturale che più e meglio di ogni altro caratterizza l’ambiente montano: protegge, riscalda e conforta i corpi sottoposti alle intemperie. Il cortometraggio – realizzato con la tecnica artigianale a “passo uno” – fa di questo filato il protagonista indiscusso, raccontando con allegria e spensieratezza il rapporto indissolubile tra l’uomo e il suo involucro.
Woolworld by Joanna Polak (Polonia) – WINNER
Wool is the natural material that most and best characterises the mountain environment: it protects, it keeps warm and comforts the bodies exposed to the weather. The short film – using stop-motion – turns this yarn into the undisputed hero, conveying the unbreakable relationship between man and his outer shell, with cheerfulness and light-heartedness.

ASLANBEK – The boy from Kyrgyzstan di Kevin van den Heuvel (Olanda) – VINCITORE
Sugli sterminati altopiani del Kirghizistan ci s’imbatte in Aslanbek, un Socrate minorenne votato alla pastorizia. Sembra uscito da L’albero degli zoccoli di Ermanno Olmi. Sa tutto del futuro, suo e del suo Paese. Si prepara a cogliere l’attimo fuggente. Kevin van den Heuvel, lasciandolo fantasticare liberamente in groppa al suo cavallo alato, rigira in sette minuti L’uomo che uccise Liberty Valance di John Ford: “Stampa la leggenda”.
ASLANBEK – The boy from Kyrgyzstan by Kevin van den Heuvel (Olanda) – WINNER
On the boundless plateaus of Kyrgyzstan, we come across Aslanbek, an adolescent Socrates devoted to sheep farming. He looks like something out of Ermanno Olmi’s The Tree of Wooden Clogs. He knows all about the future, his own and that of his country. He is getting ready to seize the moment. Kevin van den Heuvel, letting the boy freely daydream on the back of his winged horse, films his own The Man Who Shot Liberty Valance in 7 minutes: he “prints the legend”.

Melting Landscape Glaciers di Pepe Molina Cruz (Spagna) – MENZIONE SPECIALE
È diretto, montato e straordinariamente fotografato da Pepe Molina Cruz, noto fotoreporter e videoartista spagnolo, collaboratore di grandi giornali internazionali. In sette minuti di immagini mozzafiato, riprese tra Antartide, Groenlandia, Cile, Argentina e Islanda, Molina Cruz racconta la fine del mondo scrutando alla David Attenborough lo scioglimento irreversibile dei ghiacciai “eterni”. Che catastrofe meravigliosa! Evoca Paul Klee, Alberto Burri, Lucio Fontana, i vetrai di Murano, last but not least, le “Cronache marziane” di Ray Bradbury. Il corto fa parte d’un work in progress che Molina Cruz aggiorna ossessivamente sul proprio agghiacciante sito web.
Melting Landscape Glaciers by Pepe Molina Cruz (Spagna) – SPECIAL MENTION
It is directed, edited and wonderfully photographed by Pepe Molina Cruz, well-known Spanish photo-reporter and video-artist, and regular collaborator of some of the major international media outlets. In 7 minutes of breathtaking images shot in Antarctica, Greenland, Chile, Argentina and Iceland, Molina Cruz tells us of the end of the world by observing, in David Attenborough’s style, the irreversible melting of the “eternal” glaciers. What a wondrous catastrophe! It conjures up Paul Klee, Alberto Burri, Lucio Fontana, the glassmakers of Murano and, last but not least, Ray Bradbury’s “The Martian Chronicles”. The short film is part of a larger work-in-progress that Molina Cruz obsessively updates on his chilly/chilling website.

Montagne dei tre confini di Raffaello Del Moro (Italia) – MENZIONE SPECIALE
Il cortometraggio ci fa salire a bordo di un aliante e ci regala il brivido di sorvolare e sfiorare i profili e la grande bellezza delle montagne dei tre confini (Italia, Austria, Slovenia). Sfruttando le correnti d’aria e le spinte ascensionali sapientemente domate dai piloti ci troviamo proiettati in una dimensione che lascia senza fiato. Il gliding ci regala minuti preziosi e per qualche attimo ci fa felicemente dimenticare le prospettive preconfezionate degli ormai onnipresenti droni.
Anche la voce narrante sa di casa.
Montagne dei tre confini by Raffaello Del Moro (Italia) – SPECIAL MENTION
The short takes us aboard a glider and gives us the thrill of flying over and brushing past the great beauty of the mountain ridge of three countries – Italy, Austria and Slovenia. Taking advantage of the air currents and upward thrusts, expertly exploited by the pilots, we are thrown into a breathtaking world. Gliding offers us precious moments when we happily forget the pre-packaged perspectives of the now-ubiquitous drones. Even the narrator’s voice sounds like home.