Opere premiate 2015 – Premio letterario

PREMIO LETTERARIO – 13^ edizione 2015 SEZIONE SAGGISTICA

 

2015_02-S_Carnevale-ridNella Sezione Saggistica il 1° classificato è Carnevale re d’Europa di Giovanni Kezich (Priuli & Verlucca Editori)
La motivazione della Giuria:
Opera di grande valore saggistico, con 70 pagine di apparati che testimoniano una vasta ricerca diretta sul campo che questa volta non si limita alle Alpi italiane, ma abbraccia l’intera Europa. Documentazioni inedite, ipotesi di lavoro, rivisitazione e discussione di teorie precedenti, pur nell’ambito di un efficace tono discorsivo e divulgativo, ne fanno un libro di grande qualità editoriale, firmato da uno specialista di primo piano, e derivato da un notevole esempio di collaborazione scientifica internazionale. Il tema travalica il contesto alpino, ma la documentazione etnografica dell’area alpina resta al centro delle questioni sollevate sia storicamente, sia per quanto riguarda le specificità locali, sia per il problema della difesa e riproposizione delle tradizioni all’interno della contemporaneità.

 

 

2015_12-S_L Arte del ghiaccio-ridIl 2° classificato è L’arte del ghiaccio di Jerome Blanc-Gras e Ibarra Manu (Versante Sud editore)
La motivazione della Giuria:
Un saggio didattico esemplare, capace di trasmettere ottimamente da una generazione alpinistica all’altra esperienze e conoscenze a tutto campo in maniera curata, dettagliata ed esauriente. Di particolare rilievo anche la prima parte, quella prevalentemente storica che fa capire come il progredire dell’arrampicata su ghiaccio si evolva assieme alle tecniche e all’attrezzatura. In un lavoro di ricerca e documentazione davvero minuzioso e con un linguaggio lineare e approfondito, una grande parte dell’impegno degli autori è meritoriamente riservato agli aspetti della sicurezza.

 

 

3i classificati a pari merito, entrambi editi da Curcu & Genovese sono:
2015_07-S_Sulle tracce della GG-ridSulle tracce della Grande Guerra di Maurizio Capobussi
La motivazione della Giuria:
Su un argomento apparentemente conosciutissimo, questo libro ha il merito di operare una sintesi di informazioni storiche, geografiche ed escursionistiche, corredando il tutto con buone immagini, per trenta località dove si svolsero combattimenti nella Grande Guerra. La struttura sistematica è efficace e utile sia all’escursionista con carte e dettagli di grande leggibilità, sia al lettore casalingo con dati, testimonianze, aneddoti e descrizioni delle azioni di guerra per le quali è diventato conosciuto.

 

 

2015_08-S_Schiara montagna regina-ridSchiara montagna regina di Giuliano Dal Mas
La motivazione della Giuria:
Una guida a tutto tondo, molto articolata e ben fatta, che sa unire alla chiarezza sugli aspetti escursionistici un’attenzione profonda e competente per quelli naturalistico, etnografico e storico. L’attaccamento sentimentale dell’autore per quella che considera la “sua” montagna, alla quale dedica il suo testamento spirituale di alpinista spiega un tasso di sentimentalismo che pervade la prosa particolarmente nella parte iniziale del libro e che poi cede il passo alla chiarezza nella descrizione dei percorsi e alla minuzia con cui sono citati aspetti e soggetti della Schiara.

 

 

SEZIONE NARRATIVA
2015_14-N_La montagna dentro-ridNella Sezione Narrativa il 1° classificato è La montagna dentro di Hervé Barmasse
La motivazione della Giuria:
Autobiografia di impianto classico, sobria e asciutta nello stile, senza indulgenze verso il trend iperbolizzante del “sempre più difficile”, che oggi appiattisce e spesso omologa le narrazioni. L’aspetto tecnico non è trascurato, ma preme, all’autore, la restituzione della componente emotiva, che si sviluppa in un percorso di conversione, se vogliamo coatta, dall’agonismo sciistico, all’alpinismo declinato secondo canoni onesti e mai scaduti, nella scia della leggendaria tradizione delle guide di Valtournenche. Ritratto di una persona, e di un’attività praticata ad altissimi livelli e non di rado in solitaria, all’ombra di quella che è una montagna simbolo a livello planetario.

 

 

2015_08-N_Una notte troppo bella-ridIl 2° classificato è Una notte troppo bella per morire di Isabel Suppè
La motivazione della Giuria:
Racconto dal taglio e dal montaggio insolito, che mescola con un disinvolto uso del flash back, scene di vita familiare ed esperienza alpinistica. Stile originale, corrusco, a tratti sontuoso. Gusto sicuro nel tornire un’esposizione che non si appesantisce e non scade mai nell’artificioso o nel barocco, riuscendo sempre a trasmettere un senso di spontaneità.
Una bella storia, che rappresenta un inno alla vita e al potere salvifico della montagna.

 

 

2015_03-N_Paesi Alti-ridIl 3° classificato è Paesi Alti di Antonio G. Bortoluzzi
La motivazione della Giuria:
Rappresentazione suasiva di una montagna e di un mondo che non esistono più, resa con autentico tono popolare anche nella struttura narrativa e nei dialoghi, alternati con momenti di riflessione che danno profondità psicologica al protagonista e all’ambiente.
Senza intenti didascalici o elementi artificiosi, la quieta e faticosa solidarietà umana dell’Alpago viene descritta dall’autore con partecipazione affettuosa e una sottile nota di nostalgia.

 

 

SEZIONE INEDITI
Nella Sezione Inediti quest’anno una premiazione tutta al femminile, con un caso di omonimia impensabile.
1° classificato è il racconto Parole troppo gelate (per sciogliersi al sole) di Daniela De Prato, già vincitrice del 1° premio nell’edizione del 2004.
La motivazione della Giuria:
È la storia di Angelo Montano, un alpino che, nel primo giorno di primavera del 1917, sul monte Arvenis, in seconda linea, muore per “infortunio per fatto di guerra”, per esplosione di munizioni italiane. Il freddo “feroce” delle Alpi friulane già aveva gelato le sue parole, gli aveva impedito di esprimere la sua estraneità agli eventi nei quali era coinvolto. L’inverno dell’Appennino da cui proveniva era diverso come “la miseria del tempo di pace” e “lo stento da tempo di guerra”. Nel primo caso si poteva sperare nella primavera, magari nell’emigrazione a Chicago, New York, Sidney. Nel secondo non c’era spazio per il futuro: l’alternativa della prima linea saldava freddo e paura, chiudeva ogni orizzonte, proponeva il presente quasi come momento fortunato. Il destino del povero Angelo è raccontato senza invettive e condanne. Il senso di pietà che i luoghi degli scontri dovrebbero evocare, trovano qui ragioni profonde e inviti al rispetto.

 

 

2° classificato è il racconto Da me a te di Maria Grazia Menegon Paschini
La motivazione della Giuria:
Il racconto prende la forma del diario di una “ostetrica condotta”, di una comari delle Alpi friulane. Muove dal 3 dicembre 1950 e si ferma all’ottobre 1978. L’accoglienza dei nuovi nati è il punto di vista dal quale – senza moralismi e rimpianti – si misura la rapida trasformazione della montagna. La levatrice che raggiunge casolari isolati, il suo rapporto con le puerpere, gli interni di famiglia predisposti per l’evento descrivono un mondo che non c’è più. La nascita dei bimbi negli ospedali segna di fatto l’entrata nella modernità attuale. La perdita dei ritmi e delle figure che animavano i paesaggi alpini anticipa cioè l’avanzata della foresta, l’abbandono dei borghi, l’estinguersi di una civiltà.

 

 

3° classificato Per lo meno bianche, di Maria Grazia Menegon, vincitrice anche nell’edizione 2014
La motivazione della Giuria:
Originale racconto di montagna: la protagonista ribadisce come l’ascesa delle Alpi – secondo tradizione – sia contemplazione della natura e interesse scientifico. Il paesaggio naturale da mero scenario diventa -almeno di regola e secondo diversi livelli di sensibilità – esplorazione e immedesimazione. Una qualsiasi “scarpinata” sarebbe“missione botanica”, ricerca di un sacro Graal,volontà, in definitiva, di capire se stessi e di assegnare un senso all’esistenza.