Opere premiate 2022 – Premio letterario

PREMIO LETTERARIO – 20a edizione 2022

 

SEZIONE SAGGISTICA

 

Il 1° classificato della sezione saggistica è 

Lupi a Nordest. Antiche paure, nuovi conflitti di Angelo Pangrazio, Cierre Edizioni

La motivazione della giuria

Non è facile affrontare in maniera così approfondita ed equilibrata un tema, come quello del ritorno dei lupi nelle nostre terre, che spesso induce a posizioni ideologiche e manichee. Pangrazio, invece, riesce a farlo ottimamente fondando il suo lavoro su una ricerca bibliografica e diretta sul campo e analizzando con cura un fenomeno che fino a non molti anni fa era totalmente inatteso: il ripopolamento naturale, e per certi versi stupefacente, dei lupi sulle montagne del Nordest, dopo essersi reinsediati già sull’Appennino. Un ripopolamento che mette in luce le nostre tante contraddizioni nei confronti dell’ambiente e che qui vengono espresse da valligiani, pastori, ecologisti, etologi, animalisti e politici tra paure e illusioni comunque quasi sempre preconcette. Il fatto è che la montagna, abbandonata dall’uomo, rinselvatichisce e torna a essere gradita ai grandi predatori, mettendo in luce il fatto che occorre considerare la necessità di una coesistenza che tenga conto della radicale differenza tra le due specie, e della reciproca, necessaria cautela.

 

 

Il 2° premio è stato assegnato a

La montagna calabrese a cura di Giovanna De Sensi Sestito e Tonino Ceravolo, Rubbettino

La motivazione della giuria

Può sembrare strano che in un premio letterario di Tolmezzo venga premiato un volume dedicato alla montagna della regione più a sud della penisola, ma in realtà questa scelta attesta due cose: che una saggistica di qualità è capace di fornire indicazioni preziose a prescindere dal particolare sul quale appunta inizialmente la propria attenzione e che i problemi della montagna, se non uguali, sono molto simili dappertutto. L’insieme della quindicina di saggi che costituiscono questo volume collettivo e multidisciplinare ci regala un quadro a tutto tondo della situazione della maggior parte delle terre alte e anche un ottimo punto di partenza per i progetti di salvaguardia e sviluppo di un territorio che, come il nostro, è profondamente segnato dall’abbandono. Vi spiccano i temi degli equilibri, dei disequilibri e dei limiti trattati con un’evidente passione militante, molto attenta al degrado climatico e dell’ambiente.

 

 

Il 3° classificato è

Tom Ballard. Libero di sognare di Andrea Gaddi, Alpine Studio

La motivazione della giuria

Nella ricca produzione di biografie di alpinisti, quella di Tom Ballard merita uno spazio particolare anche perché mette in rilievo che probabilmente sono molte le figure alpinistiche che meriterebbero un’attenzione particolare e che, invece, rimangono nascoste, o perché abituate ad agire in solitaria, o in quanto, comunque, schive di natura, hanno preferito mantenere un profilo decisamente basso. Ballard, infatti, è stato un alpinista riservato, solitario e poco comunicativo, protagonista di imprese alpinistiche eccezionali, iniziato dalla madre alpinista all’età di cinque anni e caduto giovanissimo sull’Himalaya. Il pregio di questa breve biografia di una vita alpinistica dipanatasi con la velocità di una meteora, si trova nella descrizione delle non comuni qualità del protagonista, nel suo carattere, nelle sue motivazioni e nella sua totale determinazione a raggiungere le sue mete.

 

 

Ha ricevuto il Premio Speciale Leggimontagna 2022

Alpi Giulie Orientali. Sentieri e vie ferrate nelle Alpi del Triglav di Gianpietro Zamò, CO.EL. Editrice.

La motivazione della giuria

Non è facile che nel quadro di un premio dedicato alla saggistica possa emergere una guida, ma quella realizzata da Zamò spicca per precisione, attenzione e rigore. Inoltre, pur ovviamente riferendosi a un territorio specifico, ha una parte generale così ben realizzata da poter essere una lettura da premettere a tutte le ferrate alpine. Nella guida dedicata alle Alpi del Triglav particolare attenzione è dedicata alla gestione e alla progressione del percorso. Ma fondamentali e indispensabili per gli italiani sono le precisissime indicazioni dei percorsi, dei rifugi, degli avvertimenti che sono scritti anche in sloveno, e non con una semplice traduzione, ma anche con un’attenta spiegazione delle loro caratteristiche e con preziose indicazioni storiche. Grande rigore anche nell’analisi dei gradi di difficoltà e sui passaggi maggiormente delicati per gli escursionisti nei 47 itinerari presi in esame accompagnati da cartine e fotografie.

 

 

Menzione speciale a

Malghe e alpeggi della montagna friulana di Gian Franco Dreossi e Mauro Pascolini, CO.EL. Editrice.

La motivazione della giuria

Una menzione particolare spetta a questa guida realizzata da Dreossi e Pascolini. Certo, si tratta della riedizione di una guida escursionistica di 25 anni fa; ma l’aggiornamento è profondo, attento, derivato da un’attenta ricerca sul campo. In definitiva non è più una semplice guida, visto che il lettore si trova tra le mani un testo che presenta quadri etnografici e culturali in linea con i profondi recenti mutamenti del mondo pastorale dell’alpeggio.

 

 

Il Premio speciale “Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO – Leggimontagna” è stato assegnato a

Moving Alps. Le conseguenze sociali della dismissione dello spazio alpino europeo

a cura di Lorenzo Migliorati, Franco Angeli / e-book

La motivazione della giuria

È il primo lavoro edito esclusivamente per e-book premiato a Leggimontagna, ma si tratta di una scelta praticamente inevitabile vista la qualità della raccolta di saggi che presenta i risultati del gruppo di ricerca coordinato dal Dipartimento di Scienze umane dall’Università di Verona, focalizzata su quattro casi-studio in Austria, Italia, Francia, Slovenia, all’interno del Progetto di cooperazione transnazionale Alpine Industrial Landscape Transformation. Profondamente innovativo rispetto ai quadri descrittivi soliti, contro ogni stereotipo, assume come tema di ricerca, a partire dai paesaggi industriali alpini, dalla loro formazione, impatto e trasformazione, i passaggi ultimi che derivano dai processi più recenti della dismissione industriale, con le dure conseguenze sociali e culturali che ne derivano e con lo sforzo di riqualificazione dei paesaggi e ridefinizione delle identità comunitarie nel contesto postindustriale delle aree alpine e prealpine analizzate.

 

 

 

SEZIONE NARRATIVA

 

Il 1° classificato del 2022 è

Un’estate in rifugio di Sofia Gallo, Salani editore

La motivazione della giuria

Un rifugio alpino è un posto in cui bisogna saper arrangiarsi e adattarsi, anche la montagna in generale. Può aiutare quindi l’adolescenza a relativizzare le esperienze umane contribuendo alla crescita. È il messaggio che questo bel romanzo di formazione affida ai ragazzi, raccontando una vicenda in cui i colpi di scena non mancano e veicolano due aspetti dell’alta quota: la montagna come palestra di vita, ma anche la montagna, istruzioni per l’uso. 

 

Il 2° premio è stato assegnato a

Ripido come la vita di Paul Bonhomme, Alpine Studio

La motivazione della giuria

Skieur de ciel e skyrunner, ma prima di tutto alpinista, Paul Bonohomme racconta le sue esperienze di uomo e di esploratore che ha scelto “l’ignoto e l’amore come forme di ribellione”. Scrive in una prosa salda e leggera, equilibrata e vivace, in ultima analisi coinvolgente. 

Schivando per temperamento la traccia (in questo caso quella della cronologia), si impegna in un dialogo/narrazione con se stesso che alterna “passaggi” sul ripido delle vette a momenti di vita altrettanto ardui, come la perdita del fratello, la cui assenza/presenza è dominante. 

 

 

Il 3° premio è stato attribuito a

Ciò che non si può dire. Il racconto del Cermis di Pino Loperfido, Edizioni del Faro

La motivazione della giuria

Il “romanzo inchiesta” sugli incresciosi fatti del Cermis (la funivia viene tranciata da un aereo militare degli Stati Uniti e l’equipaggio viene assolto dalla giustizia militare) è stato inizialmente presentato al pubblico in veste di testo teatrale, da cui mutua il linguaggio.

L’intonazione e i crescendo aggiungono musicalità, profondità e potenza al testo che usa con sapienza lo strumento del monologo.

In appendice, a completamento della narrazione, un elenco perfettamente stilato con la cronologia delle vicende giudiziarie.

 

 

 

SEZIONE INEDITI

 

Il 1° premio della sezione è stato assegnato a

Climbing the v(a)irus. La prima ondata di Marco Verzini (motto: Montagna docet)

La motivazione della giuria

Racconto originale e serrato, su un problema che tutti gli alpinisti e gli amanti dell’outdoor hanno incontrato nel corso del lockdown. Con una scrittura a flusso, priva di sbavature o cedimenti, l’autore restituisce quella che è stata, molto probabilmente un’esperienza personale. Buone le descrizioni, come le riflessioni, che a tratti prevalgono sulla narrazione. Il che non rappresenta una critica.

La montagna rimane presenza forte e immanente, proprio perché negata.

 

Al 3° posto ex aequo

Il sogno di una cima di Renzo Brollo (motto Una promessa è una promessa)

La motivazione della giuria

Lo spunto narrativo è semplice: due amici con passioni opposte; la promessa fatta dall’uno all’altro; la malattia come testimone.
Da qui parte il racconto dell’onorare la parola data, che si sviluppa attraverso un percorso di scoperta della meraviglia presente nella severità dell’ambiente montano.
Con ritmo ben bilanciato, la narrazione si muove tra l’avanzare nella salita e l’avanzare della malattia, attraverso passaggi marcati da piccoli eventi carichi di emozioni profonde.
Nel finale, purtroppo, l’autore scivola nel cliché della cima come luogo onirico, facile bilanciamento del mistero della morte.
L’esperienza in cui ci porta la lettura non è quella dell’allontanamento definitivo: è la storia di un avvicinamento intimo, di una comprensione profonda maturata passo dopo passo, in salita.

 

Al 3° posto ex aequo

La foto al rifugio di Domenico Flavio Ronzoni (motto TITYRETÙ)

La motivazione della giuria

Un prete ormai avanti con gli anni ritrova una vecchia fotografia di montagna, del tempo in cui – da cappellano – portava in vacanza i ragazzi della parrocchia. Il campeggio a 1600 metri era nelle sue intenzioni momento di spiritualità e purezza, di sfida e avventura per i giovani preadolescenti che accompagnava. 

Quando riconosce tra gli altri Elio, il giovinetto che precipitò nel crepaccio, rivive la tragedia nel contesto imperturbato delle Alpi. Il racconto è memoria di tempi andati, disegna la montagna da angolature irrepetibili mantenendo eleganza e misura.